Mercoledì 5 marzo, nella splendida cornice del Museo Borgogna, si è tenuto il talk “Sedotta dall’arte…vivo!” organizzato dal Rotary Sant’Andrea e dal Soroptimist Vercelli, in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Protagoniste sono state tre professioniste che hanno nel cuore l’arte e della quale si ‘nutrono’: le curatrici e critiche Serena Mormino e Beatrice Audrito e la stessa curatrice del Museo Borgogna Cinzia Lacchia. Le tre dottoresse hanno dialogato con il direttore de La Stampa Vercelli Roberta Martini e hanno condotto i presenti in sala in un viaggio storico, artistico e culturale. Un unico obiettivo: portare alla luce le grandi artiste donne, indagandone il loro valore e ruolo. L’incontro, grazie agli interventi dell’interprete e cantautrice Lucrezia Bosso, è stato un connubio artistico a 360 gradi che ha posto le donne al centro. La serata, a cui hanno partecipato le autorità cittadine e numerosi soci dei club, è stata aperta dal presidente del Museo Borgogna Francesco Ferraris, dalla presidente del Soroptimist Club Patrizia Longo e dal presidente del Rotary Sant’Andrea Roberto Isola.
Serena Mormino ha condotto un’introduzione sul significato del titolo scelto per la serata e sul ruolo della donna nell’arte: da protagonista passiva, musa ispiratrice e modella, poco per volta, nei secoli, la donna ha cominciato a diventare parte attiva. Cinzia Lacchia ha ricordato che oggi si parla della professione dell’arte al femminile, accessibile a tutti e a tutte, ma un tempo non è sempre stato così. Ha inoltre parlato della sensibilità verso il mondo femminile di Antonio Borgogna, il quale controcorrente acquistò opere d’arte di grandi artiste donne e che ebbe a cuore la loro emancipazione sociale e istruzione.
Poi è iniziato il viaggio vero e proprio nel corso dei secoli e sono state presentate le donne che hanno fatto la storia. Tra queste Elisabetta Sirani, prima artista in Italia a fondare una scuola di disegno solo per donne: tra le sue opere figura “La Sacra Famiglia con Sant’Anna, San Giovannino e un Angelo”. È stata presentata anche Angelica Kauffman con il ritratto di Domenica Volpato e altre sue opere. Tra le molte curiosità si è parlato della “Sconosciuta della Senna”: nessuno conosce nome ed età del corpo di una donna ritrovato nel XIX secolo a Parigi, di una bellezza tale da far realizzare il calco del suo viso. Nel 1958 è diventato il volto del manichino a grandezza naturale per l’insegnamento delle tecniche di rianimazione e, quindi, il viso più baciato al mondo. Ma durante questa serata, di certo, non poteva mancare un approfondimento su Magdalena Carmen Frieda Kahlo y Calderón che ha fatto dell’arte la sua più grande alleata: “Non sono morta e per di più ho qualcosa per cui vivere; questo qualcosa è la pittura”. In seguito, Beatrice Audrito è giunta a trattare il “Corpo come materiale per fare Arte. Body Art e Performance”. Ha ricordato che la tematica della corporeità̀ è strettamente legata agli avvenimenti del 1968, agli anni di contestazione sociale e politica e alle battaglie che riguardavano la libertà, anche corporea e dunque sessuale. Audrito ha anche analizzato le ricerche dell’artista iraniana Shirin Neshat che con le sue fotografie ha raccontato la condizione femminile in Iran. Ha poi parlato di Zehra Dogan, artista curda con nazionalità turca condannata a quasi tre anni di prigionia per un disegno che testimoniava gli orrori della guerra, ma che lei ha continuato a raccontare, anche dal carcere, realizzando opere con materiali di fortuna.
La serata si è chiusa con l’omaggio dei Baci Perugina che, come ha ricordato Mormino, sono stati inventati nel 1922 da Luisa Sargentini Spagnoli. Nota stilista, è stata anche una grande imprenditrice nel mondo della cioccolateria: per lasciare dei messaggi amorevoli, ma anche culturali ha ideato il biglietto all' interno del cioccolatino. Un ringraziamento sentito va allo sponsor tecnico Dosio, al tecnico del suono Ugo Bosso e alla fotografa Beatrice Bosso, rispettivamente papà e sorella della cantante Lucrezia.
Le immagini della serata sono state scattate da Beatrice Bosso.